Di ore ce ne mette sette. Ad un certo punto si era infilato in un’apertura nel bosco con l’idea di tagliare un lungo dosso e sbucare direttamente sui prati, milletrecento metri più in su. Il suono del torrente si era assottigliato alle sue spalle fino a sparire. Si era perso, affondando fino a metà polpaccio nel mare di foglie secche. Era scesa la sera, poi il buio. Aveva camminato in fretta, convinto di essere inseguito da un mondo animale feroce e predatorio, tenuto a distanza soltanto dal timido cerchio di luce della frontale, bagliore fin troppo coraggioso per la sua intensità. In realtà – lo sapeva benissimo – i bramiti non avevano alcun interesse in lui.
Il breve racconto dal quale è tratto questo pezzo racconta emozioni legate ai passi, alla libertà di decidere con la carta topografica davanti, alla montagna, alla solitudine.
Al cercare il proprio posto (forse).
È stato scritto per il Blogger Contest 2021 della rivista online Altitudini. Il racconto può essere letto anche su Bagaglio Leggero.
Leave A Comment